Donald Tusk vuole riarmare l'Europa
Il primo ministro della Polonia ha presentato le priorità del suo semestre di presidenza del Consiglio dell'UE: la sicurezza, prima di tutto
Ciao, io sono Vincenzo Genovese e questa è Spinelli, la newsletter settimanale di Will che racconta l’Unione europea da Bruxelles. Ma anche da Strasburgo, dove questa settimana il primo ministro della Polonia Donald Tusk ha presentato al Parlamento europeo le priorità del suo Paese per il semestre di presidenza di turno dell’UE che è appena cominciato.
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💪 Tusk vuole un’Europa “armata”
Al contrario del suo predecessore Viktor Orbán, il cui motto per la presidenza era “rendere l’Europa di nuovo grande”, Tusk ha subito detto agli eurodeputati: “L’Europa era, è, e sarà grande”, e che “non è ancora morta, finché noi vivremo”, una citazione non casuale dell’inno nazionale polacco.
Al di là delle frasi ad effetto, il discorso di Tusk si è concentrato su una parola chiave: sicurezza, che è anche il motto del suo semestre di presidenza. La sicurezza dell’UE, secondo il primo ministro polacco, si declina in sette modi: sicurezza militare, interna, informatica, economica, energetica, alimentare e sanitaria.
Su ognuno di questi aspetti, Tusk ha enunciato la sua visione, insistendo su particolari misure da adottare o linee da seguire. Il primo punto riguarda la difesa europea, e quindi anche la spesa militare, una questione molto dibattuta in Europa.
Tusk ha promosso le iniziative comuni nel settore della difesa, ma anche e soprattutto chiesto che i Paesi europei considerino di spendere in armamenti il 5% del proprio prodotto interno lordo, obiettivo caldamente suggerito anche dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Si tratta in realtà di una soglia molto alta. Gli Stati dell’Unione europea spendono in media al momento l’1,9% del loro PIL per la difesa, ed è già la percentuale più alta mai registrata. La quota varia molto tra i vari Paesi, con quelli che appartengono alla NATO (23 su 27) che devono in teoria destinare il 2% alle spese per la difesa: obiettivo raggiunto nel 2023 soltanto da nove Stati.
Ma la tendenza è chiaramente al rialzo. La stessa Polonia punta a investire il 5% nel 2025, mentre la Lituania dovrebbe arrivare a una cifra compresa fra il 5% e il 6% entro il 2026. Altri governi, tra cui quello italiano, hanno promesso di incrementare il proprio budget, pur facendo capire che la soglia del 5% è troppo alta.
Come si vede dai dati dell’Agenzia europea per la Difesa relativi al 2023, e alle stime della NATO per il 2024, i Paesi europei che spendono più risorse per la difesa sono quelli del cosiddetto “fianco orientale”, vicini o confinanti con la Russia: Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania e Finlandia, oltre alla Grecia.
🔙 Passi indietro sul Green Deal
Secondo Donald Tusk, alcune delle normative ambientali introdotte dall’Unione europea negli ultimi cinque anni sono dannose per i cittadini europei e hanno fatto alzare i costi dell’energia per le imprese, rendendo impossibile la competizione con i concorrenti stranieri.
La Polonia vorrebbe una revisione del Green Deal, il grande piano varato per rendere l’UE neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050.
Nel suo discorso, Tusk ha citato in particolare l’Emissions Trading System (ETS), un sistema di compensazioni economiche per le emissioni di gas a effetto serra prodotte. Finora l’ETS si è applicato, gradualmente, alle aziende, obbligandole a pagare delle somme in base alle proprie emissioni.
Nella sua seconda fase (ETS 2), il sistema verrebbe esteso alle emissioni prodotte dal riscaldamento degli edifici, dal trasporto su strada e dalla piccola industria finora esclusa dal meccanismo. Sarà operativo dal 2027 e dovrà ridurre entro il 2030 le emissioni complessive dell’UE del 42% rispetto ai livelli del 2005. Tusk sostiene che l’ETS 2 provocherà grande malcontento e ha praticamente chiesto di evitarne l’entrata in vigore.
La linea del primo ministro polacco si inserisce in una recente tendenza messa in atto da parte di molte forze politiche e governi europei, che stanno di fatto rallentando, rimandando o indebolendo legislazioni ambientali proposte, o persino già approvate, in precedenza in UE: ve lo avevamo raccontato ad esempio nel caso della Legge europea sul ripristino della natura o sul divieto di vendita dal 2035 per le auto con motore a combustione.
🇵🇱 La Polonia allarmata dall’immigrazione
Un’altra tendenza ribadita da Tusk e molto chiara nella politica europea riguarda la protezione delle frontiere relativamente all’immigrazione. Sia la Commissione che i governi nazionali stanno inasprendo le politiche migratorie, militarizzando i loro confini, accelerando (o in alcuni casi spostando all’estero) le procedure di asilo, e stringendo accordi con Paesi terzi per evitare le partenze di persone migranti.
Proprio la Polonia ha appena adottato una strategia volta a controllare e limitare l’immigrazione irregolare, che include persino la sospensione del diritto di asilo temporaneamente e limitatamente a determinate aree di confine. Il governo di Tusk vuole impedire ai gruppi organizzati di persone migranti che attraversano senza permesso la frontiera di chiedere la protezione internazionale.
Si tratta di una dinamica in atto ai confini tra Bielorussia e Polonia e Lituania, chiamata “minaccia ibrida” e certificata anche dalla Commissione europea. Persone migranti africane o asiatiche vengono “utilizzate da Russia e Bielorussia” come fattore di pressione e di caos per mettere in difficoltà i sistemi di accoglienza dei Paesi europei. Pagando cifre intorno ai 10mila euro, viaggiano in aereo dai loro Paesi verso la Bielorussia con un regolare visto, e poi vengono accompagnate alla frontiera e istruite su come attraversarla da individui chiamati “facilitatori”, che secondo il governo di Varsavia operano con la complicità delle autorità bielorusse.
Secondo i documenti della guardia di frontiera polacca, si stima che nel 2024 siano arrivate circa 30mila persone, principalmente uomini provenienti da Etiopia, Eritrea, Somalia, Siria, Yemen e Sudan, alimentando un consistente flusso migratorio.
Alcuni ce la fanno: la Polonia ha registrato nell’ultimo anno 10.900 ingressi irregolari. Secondo i dati di Frontex, gli attraversamenti complessivi ai confini nord-orientali dell’UE (quindi dalla Bielorussia verso Polonia, Lituania e Lettonia) sono aumentati nell'ultimo anno del 192% e ammontano a 17mila persone (per fare un paragone, sulle coste dei Paesi del Mediterraneo ne sono approdate oltre 153mila).
Coloro che provano ad attraversare il confine polacco vengono spesso respinti dalla guardia di frontiera e abbandonati in una terra di nessuno fra i due confini, foreste inospitali dove alcuni di loro muoiono assiderati come denunciano da anni diverse organizzazioni non governative europee. L’ultimo rapporto di Human Rights Watch segnala anche bastonate e utilizzo di spray urticanti da parte degli agenti polacchi contro le persone migranti.
Queste pratiche, oltre a costituire spesso violazioni dei diritti umani di per sé, configurano il concetto di “respingimento collettivo” (pushback), che è illegale secondo il diritto europeo: anche chi entra irregolarmente in un Paese dell’UE ha comunque il diritto di chiedere asilo e vedere esaminata la propria domanda di protezione.
Il drammatico tentativo di attraversamento del confine tra Bielorussia e Polonia è raccontato nel film Green Border della regista polacca Agnieszka Holland.
La direttiva DG Meme
Non è Spinelli senza la direttiva DG Meme. Il tema di oggi è il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.
🇪🇺 Altre cose successe in Europa questa settimana
Il primo ministro della Slovacchia Robert Fico ha superato un voto di sfiducia al Parlamento di Bratislava. I partiti di opposizione lo accusano di voler portare la Slovacchia fuori dall'Unione europea.
Il Parlamento europeo ha approvato un accordo fra UE e Serbia che consente agli agenti di Frontex di operare nel Paese balcanico per contrastare l’immigrazione irregolare e il traffico di persone.
Molti politici europei hanno espresso la loro opinione sul discorso di insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti e sui suoi primi ordini esecutivi. “Mr. Trump, fuck off”, ha detto un eurodeputato danese durante un dibattito al Parlamento di Strasburgo.
🇮🇹🇦🇹 Valorizzare il turismo della salute tra Italia e Austria
Da Bruxelles andiamo sulle Alpi, dove il progetto WinHealth finanziato con un investimento di circa 1 milione di fondi di coesione, punta a valorizzare il turismo della salute tra Italia e Austria durante la stagione invernale. Vengono promossi percorsi di escursionismo invernale, attività di benessere in alta quota in grado di attirare famiglie e over 50 e iniziative per persone affette da allergie e asma.
📹 VIDEO NUOVO SU TRUMP
A pochi giorni dalla sua investitura ufficiale, Donald Trump ha già tracciato i contorni della sua nuova presidenza. E lo ha fatto a suon di ordini esecutivi: uno dopo l’altro. Come sarà la nuova America di Donald Trump?
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