Le priorità di Ursula von der Leyen per i prossimi cinque anni
La presidente della Commissione europea ha delineato gli obiettivi del suo nuovo mandato
Ciao!
Io sono Vincenzo Genovese e questa è Spinelli, la newsletter settimanale di Will che racconta l’Unione europea: di solito da Bruxelles, ma questa volta da Strasburgo, dove Ursula von der Leyen è stata rieletta presidente della Commissione europea con 401 voti a favore, 284 contrari, 15 astenuti e 7 voti nulli (che contano entrambi come contrari). La soglia necessaria per l’elezione, cioè la maggioranza assoluta dei deputati dell’Europarlamento, era 360.
Nel 2019 Ursula von der Leyen era stata eletta con un margine di nove voti rispetto alla soglia minima, questa volta erano 41, come mostra questo tweet di DG meme
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📈 Più competitività per le imprese europee
Prima del voto, von der Leyen ha pronunciato un discorso programmatico nell’emiciclo di Strasburgo, spiegando agli eurodeputati le sue intenzioni. Il discorso sintetizza le linee guida politiche pensate per il periodo 2024-2029: “La scelta che faremo nei prossimi cinque anni definirà il nostro posto nel mondo per i prossimi cinquanta”, ha detto la presidente presentandole.
Le prime priorità saranno prosperità e competitività. Per agevolare le imprese europee, si cercherà di ridurre al minimo la burocrazia e von der Leyen nominerà nella sua Commissione un vice-presidente incaricato di questo compito.
Ma serviranno anche investimenti: nei primi cento giorni del mandato, la presidente promette un “Clean Industrial Deal” in grado di concentrare gli investimenti nei settori dell’industria e delle infrastrutture, con particolare attenzione ai comparti produttivi che consumano molta energia.
L’obiettivo sembra essere supportare le aziende che producono tecnologie a minore impatto ambientale, come sta avvenendo negli Stati Uniti e in altre parti del mondo.
Il Clean Industrial Deal non sostituisce il Green Deal, promosso dall’ultima Commissione europea: restano confermati gli obiettivi di ridurre le emissioni di gas climalteranti nell’UE del 90% entro il 2040 e ottenere la neutralità climatica entro il 2050.
Ma nel suo discorso, von der Leyen ha precisato che gli obiettivi del Green Deal vanno perseguiti con “pragmatismo, innovazione e neutralità tecnologica”. Una possibile interpretazione di queste parole riguarda le deroghe ai provvedimenti ambientali più contestati del suo ultimo mandato, come il divieto della vendita di auto a combustione dal 2035.
Il dibattito successivo al discorso di von der Leyen è stato bruscamente interrotto dalle urla di un’eurodeputata, Diana Iovanovici Șoșoacă del partito romeno di destra radicale SOS. Contestava l’operato di von der Leyen, soprattutto sulla questione dell’acquisto dei vaccini anti-Covid19. Alla terza interruzione, è stata condotta fuori dall’aula su ordine della presidente del Parlamento Roberta Metsola.
🪖 Una vera difesa europea
Un altro punto rilevante del programma di Ursula von der Leyen riguarda i settori della sicurezza e della difesa, che tecnicamente sarebbero di competenza nazionale. Ma la nuova Commissione vuole creare una cosiddetta “Unione europea della difesa”: includerà un commissario dedicato a questo tema, uno scudo aereo europeo e il coordinamento sulla lotta agli attacchi cibernetici.
Verrà estesa la cooperazione con la NATO e il primo obiettivo è “ricostruire, e rimodellare” le forze armate degli Stati membri, chiamati non solo a spendere di più per i loro eserciti, ma anche a spendere “meglio”, cioè insieme agli altri Paesi dell’UE. La strategia di spesa comune prevede un apposito fondo, lo European Defence Fund, dedicato agli armamenti navali, aerei e terrestri.
Nel capitolo dedicato alla sicurezza europea delle linee guida politiche è presente anche una parte dedicata al rafforzamento delle frontiere. In questo campo, la proposta più innovativa è quella di triplicare il numero degli agenti di Frontex, la Guardia costiera e di frontiera europea, che oggi conta 10 mila effettivi: 3 mila funzionari dell’agenzia e 7 mila forniti dagli Stati membri.
L'eurodeputato cipriota Fidias Panayiotou, noto youtuber nel suo Paese, ha filmato il momento in cui vota contro la candidatura di Ursula von der Leyen. La scelta di votare “no” è stata presa con un sondaggio fra i suoi follower.
🇪🇺 Come sarà la nuova Commissione europea
Oltre alle singole proposte legislative e agli orientamenti politici, le linee guida contengono indicazioni importanti anche sulla struttura della nuova Commissione europea.
La presidente è infatti chiamata a decidere i portafogli dei suoi commissari, che sono una sorta di corrispettivo dei ministri degli Stati nazionali.
Nella prossima Commissione, oltre al vice-presidente dedicato alla deburocratizzazione e al commissario alla difesa di cui abbiamo già parlato, ci saranno altre novità rilevanti.
Ad esempio, ci sarà un commissario per la questione degli alloggi, sempre più problematica in molti Paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia. La presidente riconosce l’aumento dei prezzi degli affitti e proporrà per questo un “Piano europeo per gli alloggi sostenibili”.
Inoltre ci sarà un commissario alla regione del Mediterraneo, che dovrà occuparsi di energia, sicurezza, lavoro e migrazione nell’area. Lavorerà a stretto contatto con Kaja Kallas, Alto rappresentante dell’UE per gli Affari esteri, e secondo alcuni è una scelta dettata proprio dalla necessità di “rassicurare” i Paesi del Sud Europa dopo la scelta di una figura proveniente dai Paesi baltici per gestire la politica estera europea.
Verranno istituiti inoltre un commissario specifico alla pesca e agli oceani, tematiche finora gestite dal commissario all’Ambiente, e uno dedicato esclusivamente all’allargamento dell’UE: quello attuale, l’ungherese Oliver Varhely, ha competenza sia sull’allargamento, sia sui rapporti con i Paesi vicini all’Unione.
Alcuni portafogli verranno invece ampliati: al commissario all’uguaglianza sarà chiesto di preparare una strategia per l’uguaglianza delle persone LGBTIQ+ e sviluppare una “strategia anti-razzismo”. Un altro commissario avrà fra le sue responsabilità quella di assicurare l’equità intergenerazionale, agendo sull’educazione e le politiche giovanili, a partire dal rafforzamento del programma Erasmus+.
🗺️ Lo sguardo dell’Europa nel mondo
Per quanto riguarda la politica estera, von der Leyen è stata ancora una volta molto chiara sul tema che tocca più da vicino gli europei: la guerra in Ucraina. “L’Europa starà dalla parte dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”, ha detto strappando gli applausi dell’emiciclo.
Ma la standing ovation è arrivata quando si è riferita, senza nominarlo, al primo ministro ungherese Viktor Orbán e al suo viaggio a Mosca. “La cosiddetta missione di pace è stata in realtà una missione di sottomissione”.
Forse più inaspettato, anche per le posizioni tenute in passato da von der Leyen, è stato il passaggio del discorso sulla guerra in Medio Oriente. “Il massacro in corso a Gaza deve finire. Troppi bambini, donne e civili hanno perso la vita a causa della risposta israeliana al brutale attacco di Hamas”. Le linee guida politiche della sua presidenza contengono il tentativo di mettere fine al conflitto appoggiando la soluzione dei due Stati.
👍 Ha votato a favore di Ursula von der Leyen il 55% del Parlamento europeo
💶 Novità per i fondi di coesione
Le linee guida presentate da Ursula von der Leyen per la nuova Commissione europea includono anche una significativa novità sui fondi di coesione: gli Stati membri potranno raddoppiare la quota di questi fondi prevista per gli investimenti nell’edilizia accessibile anche alle persone a basso reddito.
📹 Chi è Ursula von der Leyen
Ursula von der Leyen ha lavorato per quattordici anni nei governi di Angela Merkel - nonostante si dica che fra le due non ci sia mai stato un rapporto idilliaco - per poi diventare Presidente della Commissione europea nel 2019.
Ma chi è davvero la tedesca, nata a Bruxelles, che guiderà la Commissione per i prossimi 5 anni? L’abbiamo raccontato in questo video del 2021, ancora utile per capire le origini e il passato di von der Leyen.
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