I commissari europei che rischiano il posto
Il Parlamento europeo si prepara a interrogare i candidati alla Commissione, e difficilmente li approverà tutti
Ciao!
Io sono Vincenzo Genovese e questa è Spinelli, la newsletter settimanale di Will che racconta l’Unione europea da Bruxelles.
A settembre vi avevamo parlato della nuova Commissione europea costruita da Ursula von der Leyen. Ora è arrivato il momento per il Parlamento europeo di promuoverla o bocciarla. A partire da lunedì 5 novembre cominceranno le audizioni parlamentari: lunghi interrogatori in cui gli eurodeputati valutano, uno per uno, i singoli commissari, e decidono se approvarli o meno.
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🎤 Come funzionano le audizioni
Ogni audizione dura circa tre ore, con i primi 15 minuti dedicati a un discorso introduttivo e il resto a rispondere alle domande dei deputati. Ogni commissario viene interrogato dalle commissioni parlamentari competenti: quello all’Agricoltura dalla commissione “Agricoltura” (AGRI) e così via. In alcuni casi, prendono parte all’audizione diverse commissioni: fino a quattro, per i commissari Hadja Lahbib e Stéphane Séjourné.
Dopo l’interrogazione, arriva la valutazione. Entro 24 ore i rappresentanti dei gruppi politici di ogni commissione inviano una lettera ai loro “superiori”, i presidenti dei gruppi, con l’idea che si sono fatti dell’aspirante commissario.
Se sono tutti favorevoli, il candidato è promosso e diventa commissario. Se sono tutti contrari, il candidato è respinto e il suo Paese di provenienza deve nominarne un altro.
Se alcuni sono favorevoli e altri no, la questione si fa più complicata. Servono almeno i due terzi di ogni commissione parlamentare competente per approvare o respingere un commissario. Se non si raggiunge questa soglia, c’è la possibilità di chiedere ulteriori informazioni con una serie di domande scritte, oppure celebrare una nuova audizione di un’ora e mezza.
Se nemmeno così si chiariscono i dubbi e si raggiunge la maggioranza dei due terzi, si passa alla maggioranza semplice: con un voto a porte chiuse, il candidato commissario deve ottenere più “sì” che “no”.
Una volta terminate tutte le audizioni, il 21 novembre, le lettere di valutazione verranno rese pubbliche. I candidati “bocciati” dovranno essere rimpiazzati da un o una connazionale, e anche il sostituto/a dovrà essere approvato tramite un’audizione. Quando tutti i 27 sono stati confermati, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen presenterà l'intero collegio dei commissari al Parlamento europeo in seduta plenaria, che dovrà approvarlo definitivamente con un voto a maggioranza semplice.
Ricevuta quest’ultima conferma, la Commissione europea è ufficialmente stabilita, e viene nominata formalmente dal Consiglio europeo, cioè dai capi di Stato e di governo dell’UE.
🧩 La composizione della Commissione è un incastro politico
In teoria gli eurodeputati devono giudicare i commissari nel merito delle loro risposte, per valutare se sono adeguati al ruolo da ricoprire.
In realtà, dietro l’approvazione o la bocciatura di ognuno di loro ci sono spesso dinamiche politiche. Perché i commissari sono stati nominati dai governi nazionali e appartengono nella maggior parte dei casi a un gruppo politico del Parlamento europeo.
Questi gruppi tenteranno fino all’ultimo di influenzare la composizione della nuova Commissione, cercando di fare saltare qualche candidato degli altri partiti o magari di ottenere la modifica del portafoglio che gli è stato assegnato.
Quelli più numerosi hanno maggior potere nel determinare le sorti di un candidato, ma devono muoversi anche con maggior cautela. Perché un voto contrario a uno dei candidati di un altro partito può determinare, come risposta, un voto contrario di quel partito a uno dei propri candidati.
Per questo, di solito, le grandi famiglie politiche dell’Eurocamera stringono una sorta di tacito accordo, lasciando passare indenni attraverso le audizioni i commissari che ritengono fondamentali per ruolo e prestigio personale, e magari “sacrificando” qualche candidato ritenuto meno importante.
In questa complicata dinamica negoziale gioca un ruolo molto rilevante anche l’ordine delle audizioni. Tutti i gruppi vorrebbero i propri candidati interrogati prima di quelli altrui, in modo da poter eventualmente bocciarli senza timore di ritorsioni.
Ad esempio, è stato molto contestato il calendario delle audizioni dei sei commissari vicepresidenti della Commissione, che si terranno tutte martedì 12 novembre. Il vicepresidente per la Coesione e le riforme Raffaele Fitto, uno dei più controversi perché proveniente da un partito di destra radicale (Fratelli d’Italia), verrà sentito per primo.
Un ordine avallato dai gruppi di destra radicale, ma anche dal Partito popolare europeo, che lascia come ultima candidata Teresa Ribera, la vicepresidente alla Transizione pulita, giusta e competitiva, che è considerata il nome di punta dei socialisti.
😬 I candidati più a rischio
Nelle settimane precedenti all’inizio delle audizioni, gli eurodeputati hanno avuto diversi incontri informali con i commissari designati.
Considerando sia le questioni nel merito (cioè la preparazione di un candidato sui temi del suo portafoglio) sia quelle politiche, ci sono alcuni relativamente sicuri di ottenere l’approvazione, e altri più incerti.
Nella prima categoria rientrano l’estone Kaja Kallas come Alto rappresentante dell’UE per gli Affari esteri, lo slovacco Maroš Šefčovič come commissario al Commercio e alla sicurezza economica, il lettone Valdis Dombrovskis come commissario all’Economia.
Fitto e Ribera sono i nomi più contestati a livello politico. I gruppi di sinistra hanno gia fatto capire che cercheranno di togliere la vicepresidenza al candidato italiano, quelli di destra criticano molto il profilo ambientalista della candidata spagnola. Le loro audizioni saranno complicate, ma una modifica delle loro competenze sembra più probabile di una completa bocciatura.
In bilico, secondo le indiscrezioni che trapelano dal Parlamento, potrebbero esserci anche altri commissari. La svedese Jessika Roswall (Ambiente, resilienza idrica ed economia circolare) e la belga Hadja Lahbib (Parità e gestione delle crisi) non hanno fatto una buona impressione negli incontri preliminari. La slovena Marta Kos (Allargamento dell’UE) e la bulgara Ekaterina Zaharieva (Start-up, ricerca e innovazione) rischiano per scandali relativi al loro passato.
Ma soprattutto l’ungherese Olivér Várhelyi, commissario designato alla Salute e al benessere animale, è particolarmente sgradito a gran parte del Parlamento perché indicato dal governo di Viktor Orbán e perché nel suo precedente mandato da commissario all’Allargamento ha chiamato “idioti” gli eurodeputati (senza sapere che il microfono era acceso).
In passato, il Parlamento ha spesso respinto alcuni dei candidati, tra cui nel 2004 l’italiano Rocco Buttiglione, aspirante commissario alla Giustizia, per aver definito l’omossessualita “un peccato” durante la sua audizione.
Nell’ultima legislatura, gli eurodeputati bocciarono tre commissari: la francese Sylvie Goulard, la rumena Rovana Plumb e l’ungherese László Trócsányi. Un record, che potrebbe essere pareggiato, o perfino superato.
👎 Il Parlamento ha bocciato 7 Commissari
🚲 Percorsi ciclo-pedonali sul Tevere
Dal Belgio andiamo in Umbria, dove un progetto di riqualificazione finanziato anche con fondi di coesione europei ha permesso di realizzare nuovi percorsi ciclo-pedonali sulle sponde del fiume Tevere, non lontano da Perugia. La pavimentazione delle piste, drenante ed ecocompatibile, è stata realizzata interamente con materiale locale.
🇺🇸 Si avvicinano le elezioni USA
Il 5 novembre gli Stati Uniti sceglieranno chi tra Kamala Harris e Donald Trump li guiderà per i prossimi quattro anni. Vi segnaliamo due appuntamenti in cui commenteremo insieme la campagna elettorale e i risultati👇
📹 Martedì 5 novembre, ore 19:30 - Election Night USA
In diretta streaming gratuita su www.willmedia.it/membership con gli host dei podcast di Chora e Will, per attenderemo i risultati delle elezioni per capire come potrebbero cambiare gli Stati Uniti in caso di vittoria di Harris o Trump.
🎤 Mercoledì 6 novembre, ore 19:30 - In viaggio con l’America con Calabresi e Bardazzi
Mario Calabresi e Marco Bardazzi saranno protagonisti di un dialogo presso Gallerie d'Italia a Torino, per commentare i risultati delle elezioni statunitensi, dopo averci accompagnato negli scorsi mesi la campagna elettorale nel podcast Altre Storie Americane. L’evento sarà disponibile anche in streaming sul sito di Gallerie d’Italia.
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