A cosa servono le elezioni europee?
I cittadini dell'Unione europea sono chiamati a eleggere i 720 deputati del Parlamento europeo, ma il modo in cui avviene varia da Paese a Paese
Ciao!
Io sono Vincenzo Genovese e questa è Spinelli, la newsletter settimanale di Will che racconta l’Unione europea da Bruxelles.
Manca meno di una settimana all’inizio delle elezioni europee, che si terranno dal 6 al 9 giugno nei 27 Stati dell’UE.
La legge elettorale varia da Paese a Paese. Per questo, leggete la puntata di oggi come una guida che vi porta in giro per l’Europa.
🕓 Questa newsletter oggi conta 1.476 parole e si legge tutta in 7 minuti.
🤔 Ma chi voto?
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🗓️ Quando si vota?
Le elezioni europee non si svolgono in contemporanea in tutta l’Unione, perché il giorno preciso è deciso da ciascuno Stato membro. Si comincia il 6 giugno nei Paesi Bassi, dove per tradizione gli appuntamenti elettorali cadono di giovedì. Venerdì 7 tocca all’Irlanda, mentre sabato 8 a Lettonia, Malta e Slovacchia. In due Paesi, Repubblica Ceca e Italia, i seggi saranno aperti per due giorni, rispettivamente 7-8 e 8-9 giugno. Domenica 9 è il “super Sunday” elettorale, con 21 Paesi al voto. Dalle ore 23, si conosceranno gli esiti: gli Stati non sono infatti autorizzati a pubblicare i risultati fino alla chiusura dei seggi nell’ultimo Stato membro, che sarà l’Italia.
🗳️ Chi vota?
Anche l’età minima per votare è fissata dalle legislazioni nazionali. Nella maggior parte degli Stati membri è 18 anni, ma in Grecia votano pure i diciassettenni, e in Belgio, Germania, Malta e Austria anche i sedicenni.
Il voto, tra l’altro, è obbligatorio in quattro Paesi: Belgio, Bulgaria, Grecia e Lussemburgo, con alcune eccezioni. Per esempio in Grecia sono esentati dall’obbligo i cittadini oltre i 70 anni, chi vive all’estero e chi il giorno delle elezioni si trova a più di 200 chilometri dal proprio seggio.
✏️ Chi viene votato?
L’età minima per candidarsi va dai 18 ai 25 anni: Italia e Grecia sono i Paesi con la soglia più alta.
Anche le liste elettorali sono organizzate in modo diverso. In molti Paesi sono “chiuse”: si può cioè solo scegliere una lista, in cui l’ordine dei candidati eventualmente eletti è deciso a priori. In altri, come l’Italia, l’elettore può indicare i suoi candidati preferiti all’interno della lista, e quelli che ottengono più preferenze si aggiudicano i posti spettanti alla propria lista al Parlamento europeo. A Malta e in Irlanda vige invece un sistema particolare detto “voto singolo trasferibile”. Gli elettori ordinano i candidati delle varie liste in base alle loro preferenze e ogni primo posto è un voto. Per essere eletti, i candidati devono superare una certa soglia di voti. Una volta superata questa soglia nel conteggio, tutte le preferenze che hanno ottenuto vengono “trasferite” al secondo nome (o al terzo, se anche il secondo è già eletto) indicato sulla scheda elettorale.
Nella maggior parte dei Paesi dell’UE c’è una circoscrizione elettorale unica: significa che in ogni parte del Paese tutti i cittadini votano per gli stessi candidati. Italia, Belgio, Polonia e Irlanda hanno invece più circoscrizioni: nel caso italiano sono cinque, Nord Occidentale, Nord Orientale, Centrale, Meridionale, Insulare.
🇪🇺 E chi viene eletto?
A ogni Paese membro è assegnato un numero preciso di eurodeputati sui 720 totali del Parlamento. È calcolato in base alla popolazione, ma con la garanzia di un adeguato livello di rappresentanza per gli Stati più piccoli. Questi Paesi hanno quindi più eurodeputati degli altri in rapporto alla propria popolazione, secondo un principio detto “proporzionalità degressiva”. Si va dai sei seggi assegnati a Cipro, Estonia Lussemburgo e Malta, fino ai 96 della Germania. L’Italia ne eleggerà 76, ed è il terzo Paese per numero di rappresentanti.
In tutti i Paesi dell’UE, l’elezione deve garantire una “rappresentanza proporzionale” in base ai voti espressi, ma i singoli sistemi elettorali sono decisi a livello nazionale. In alcuni Stati esiste una “soglia di sbarramento”, cioè una percentuale di voti sotto la quale una lista non elegge alcun candidato. In Italia è al 4%, così come in Svezia e Austria. In nove Paesi è più alta, al 5%, mentre in due è più bassa: 3% in Grecia e 1,8% a Cipro.
Tredici Paesi non hanno nessuna soglia minima, tra cui la Germania, dove la la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale lo sbarramento al 3%.
Tra gli incoraggiamenti più curiosi per andare a votare alle elezioni europee, c’è questo della pagina DG MEME che prende spunto dall’app di dating Tinder
☝️ Cosa succede dopo le elezioni
Una volta che i risultati saranno ufficiali e tutti i 720 eurodeputati proclamati, possono cominciare i negoziati per la costituzione dei gruppi politici in cui confluiscono i deputati dello stesso orientamento. Ogni gruppo deve essere composto da almeno 23 deputati eletti in almeno sette Stati membri e ci sarà tempo fino al 15 luglio per costituirli.
Attualmente al Parlamento europeo ce ne sono sette: in ordine di grandezza, Partito popolare europeo, Socialisti e democratici, Renew Europe, Verdi/Alleanza Libera per l’Europa, Conservatori e riformisti europei, Identità e democrazia, La Sinistra. È molto probabile che quelli principali, legati alle tradizionali famiglie politiche europee, rimangano tali, magari cambiando leggermente nome. Ma sono anche possibili cambiamenti all’estrema destra e all’estrema sinistra dell’arco parlamentare.
Il 16 luglio, a Strasburgo, si terrà la sessione costitutiva del Parlamento europeo, che dà il via alla nuova legislatura. La prima cosa da fare è scegliere il nuovo presidente dell’Europarlamento: un eurodeputato che viene eletto a maggioranza assoluta dei voti espressi dai suoi colleghi.
Il momento più atteso sarà però l’elezione del presidente della Commissione europea, che potrà avvenire a luglio, oppure a settembre dopo la pausa estiva. Dipenderà da quando sarà prescelto il candidato o la candidata dal Consiglio dell’UE, cioè dai 27 Stati membri.
I capi di Stato e di governo potrebbero indicare, oppure no, uno dei candidati capolista presentati dalle famiglie politiche europee. Ma questa è un’altra storia, e potete leggerla in questo numero di Spinelli.
🇮🇹 L’Italia è il terzo Paese dell’UE per numero di eurodeputati
🏥 Un ospedale diventato Galleria del Patrimonio culturale salentino
Il primo ospedale della città di Lecce risale al 1392, ma oltre 600 anni dopo è stato trasformato in luogo di cultura. La Galleria del Patrimonio culturale salentino, allestita nel complesso monumentale dell’ex ospedale dello Spirito Santo è stata istituita anche grazie a 3,8 milioni di euro del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, come vi raccontiamo in questo post.
📍 Ci vediamo il 5 giugno a Roma per parlare di politiche europee?
Una serie di confronti tra policy makers, esperti di settore, aziende e community per approfondire alcune grandi tematiche che sono centrali per il futuro dell’Europa: Sicurezza e Difesa, Intelligenza Artificiale e Single Market & Green Transition.
Dopo i tre panel tematici, l’evento si concluderà con la registrazione live del podcast Closer, condotto da Francesco Oggiano e Carlo Notarpietro, e con un aperitivo.
🎙️ Tre podcast che parlano di UE
In Shape of EU parliamo dell’impatto delle politiche di coesione sulle nostre vite, in collaborazione con la Direzione generale della Politica regionale e urbana della Commissione Europea 👇
In Globally Focus: UE, spinoff del nostro podcast Globally che realizziamo insieme a ISPI, Silvia Boccardi e Francesco Rocchetti ci aiuteranno ad approfondire l’Unione europea in vista delle elezioni dell’8-9 giugno 👇
In Actually Bio, con Riccardo Bassetto e Riccardo Haupt, raccontiamo le storie dei personaggi che stanno cambiando il mondo della tecnologia. Nella nuova puntata per la prima volta lo facciamo con un personaggio delle istituzioni: la Commissaria europea per la concorrenza Margrethe Vestager👇
🇪🇺 Come si vota alle elezioni europee dell’8-9 giugno 2024?
Il voto dell’8-9 giugno influirà sul modo in cui il Parlamento europeo prenderà le decisioni più importanti per la nostra vita quotidiana dei prossimi cinque anni: dall’economia al clima, dalla tutela dei diritti umani alla sostenibilità ambientale.
Con Carlo Notarpietro abbiamo realizzato un video sul nostro canale YouTube per raccontare come, dove, quando, perché e per chi si vota 👇
Fino al 9 giugno il podcast Closer, solitamente disponibile per chi ci sostiene con la membership, sarà accessibile gratuitamente per tutte e tutti!
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