Come l’Unione europea aiuta militarmente l’Ucraina
I Paesi dell’UE potrebbero presto fornire sistemi di difesa aerea al governo di Kiev in grado di limitare i danni dell’aviazione russa
Ciao!
Io sono Vincenzo Genovese e questa è Spinelli, la newsletter settimanale di Will che racconta l’Unione europea da Bruxelles.
Questa settimana sono tornati a riunirsi i capi di Stato e di governo dell’UE. Doveva essere un vertice dedicato a temi economici, con la presentazione di un rapporto sul Mercato unico stilato dall’ex presidente del Consiglio italiano Enrico Letta.
Ma la prima serata del Consiglio europeo è stata dedicata alle due guerre in corso alle porte dell’Unione, in Ucraina e in Medio Oriente.
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🇺🇦 L’Ucraina vuole essere difesa come Israele
A collegarle è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenuto in video conferenza all’inizio del summit, come è ormai abituale. “In Ucraina sfortunatamente non abbiamo il livello di difese che abbiamo visto in Medio Oriente qualche giorno fa”.
Si riferiva alla contraerea combinata di esercito israeliano e alleati occidentali, che ha permesso di neutralizzare il 99% dei razzi e droni lanciati dall’Iran verso il territorio israeliano. Secondo quanto riporta Bloomberg, il contributo militare di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Giordania è stato decisivo per intercettare un terzo degli attacchi.
Da tempo Zelensky chiede più sistemi di difesa aerea ai Paesi dell’UE, oltre ad armi per i propri soldati e nuove sanzioni contro la Russia.
L’attacco iraniano gli ha ora offerto la possibilità di fare un raffronto fra un Paese ben protetto (anche) dai propri alleati e uno privo delle risorse militari sufficienti per fronteggiare massicci bombardamenti aerei.
Il momento, per l’Ucraina, è molto delicato: al di là delle dichiarazioni ufficiali, fra gli Stati europei cresce la preoccupazione che la Russia possa vincere la guerra con l’inizio dell’estate, come rivelano fonti diplomatiche.
Un discorso pubblico della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è stato interrotto da un uomo che le ha gridato accuse di genocidio e di crimini di guerra, per le operazioni militari di Israele nella striscia di Gaza. L’uomo è un giornalista direttore del portale “The Electronic Intifada”.
🇪🇺 Gli aiuti militari dell’UE all’Ucraina
Dall’inizio della guerra, nel febbraio 2022, l’Unione europea ha fornito all’Ucraina 11,1 miliardi di euro in aiuti militari tramite un fondo chiamato European Peace Facility, che a dispetto del nome finanzia operazioni militari in Paesi stranieri, in linea con gli interessi della politica estera e di sicurezza dell’Unione.
Di questo budget, cinque miliardi sono stati impiegati nel “Fondo di assistenza all’Ucraina”, destinato a fornire armi ed equipaggiamento all’esercito di Kiev. Altri 3,6 miliardi, divisi in sette tranche, sono serviti a comprare attrezzature militari in diverse fasi della guerra, mentre 362 milioni in totale ad addestrare soldati ucraini nell’ambito della missione di assistenza militare EUMAM.
Due miliardi sono stati stanziati a marzo 2023 per l’acquisto e la consegna di munizioni di artiglieria: un miliardo come “rimborso” agli Stati membri per le loro scorte cedute all’esercito ucraino, un altro come budget per acquisti congiunti di uno specifico tipo di proiettili da 155 millimetri.
Il piano europeo prevedeva la fornitura di un milione di proiettili in un anno, per aiutare il Paese a difendersi dall'invasione russa. Ma dopo 12 mesi, è stato raggiunto poco più del 50% dell’obiettivo, come ha ammesso l’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri Josep Borrell. Per arrivare al milione di munizioni, si dovrà attendere la fine del 2024.
Oltre alle forniture dell’UE nel suo complesso, ci sono quelle cosiddette “bilaterali”, donate cioè da uno o più Stati dell’Unione direttamente all’Ucraina: si tratta spesso di aiuti difficili da tracciare, perché i dettagli sono coperti da segreto militare.
I dati raccolti dal centro di ricerca Kiel Institute for the World Economy mostrano come siano gli Stati Uniti i principali donatori militari dell’Ucraina, con oltre 42 miliardi di euro. Seguono Germania, con 17,7 e Regno Unito con 9,1.
C’è molta divergenza fra i Paesi dell’UE: la Danimarca fornisce 8,4 miliardi, Italia e Spagna messe insieme solo uno. Ci sono poi alcuni Paesi che evitano qualsiasi supporto militare diretto all’Ucraina. L’Austria, ad esempio, non può farlo perché lo proibisce la neutralità militare stabilita nella sua Costituzione, mentre l’Ungheria non lo fa perché ritiene sia una strategia sbagliata per porre fine al conflitto.
Al termine della prima giornata del Consiglio europeo, verso mezzanotte, il presidente Charles Michel ha raggiunto l’atrio del palazzo Justus Lipsius, dove si trovano i giornalisti, per informarli dell’esito della discussione. È una prassi piuttosto comune quando i vertici finiscono di notte e non è prevista una conferenza stampa.
🛫 Una svolta per la difesa aerea?
Nelle conclusioni del vertice, i leader europei hanno ribadito il loro “supporto incondizionato” all’Ucraina, alla sua sovranità e integrità territoriale, e condannato gli attacchi russi contro civili e infrastrutture cruciali nel Paese: tutte cose già emerse dalle riunioni precedenti del Consiglio europeo.
Rispetto all’ultimo incontro dei capi di Stato e di governo, a marzo, è cambiato leggermente il linguaggio adottato sulla difesa aerea: da “l'Ucraina necessita con urgenza di sistemi di difesa aerea” a “Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di fornire urgentemente sistemi di difesa aerea”.
Dato che le conclusioni del Consiglio europeo riflettono le volontà dei 27 leader, sintetizzate in un testo di compromesso dopo un lungo negoziato, ogni variazione può essere indice di novità sostanziali.
Sul piano concreto, ciò significherebbe cedere all’esercito di Kiev i propri sistemi di difesa aerea, come ha fatto capire il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Finora i Paesi dell’Unione hanno donato sistemi anti-missili all’Ucraina, ma evidentemente non in quantità sufficiente.
Ora un gruppo di Stati membri, guidato dalla Germania, vuole rimediare organizzando una fornitura di difesa anti-aerea all’altezza della situazione, concentrandosi su un sistema chiamato “Patriot”, particolarmente efficace contro i missili balistici. Paesi Bassi, Danimarca e Repubblica Ceca stanno considerando di aderire all’iniziativa, ha detto il primo ministro olandese Mark Rutte. I prossimi mesi saranno decisivi.
💰L’Italia è il decimo Paese dell’UE per contributi militari bilaterali all’Ucraina
💶 Novità in arrivo sui fondi di coesione?
Secondo il quotidiano Politico, la Commissione europea vuole imporre più vincoli ai fondi di coesione, cioè le risorse concesse agli Stati membri per colmare le distanze economiche fra di loro e che rappresentano circa un quarto dell’intero bilancio dell’UE. Il modello sarebbe quello già utilizzato per i Piani nazionali di ripresa e resilienza, concordati dopo la pandemia da Covid19: ogni esborso di denaro è legato all’attuazione di determinate riforme.
🎙️ Di come funzionano i fondi di coesione e di quali sono le differenze con il PNRR abbiamo parlato in una puntata del nostro podcast Shape of EU👇
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